La mia Terra di Mezzo

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mercoledì 17 luglio 2013

La legge contro l'omofobia

Ieri 16 luglio è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al testo base del DDl della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati contro l’omofobia e la transfobia, testo che andrà all’esame dell’Aula il prossimo 22 luglio. In previsione di tale importante passaggio parlamentare, i I Giuristi per la Vita - insieme a La Nuova Bussola Quotidiana - lanciano un appello per fermare questa iniziativa legislativa, che rischia seriamente di avere gravi ripercussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla Costituzione Italiana, tra cui il diritto alla libertà di pensiero (art.21) e alla libertà religiosa (art.19).
 
L'opposizione a questa legge ingiusta si rende, infatti, necessaria e doverosa, non solo per motivi di fede, ma in quanto essa esprime una battaglia giusta e legittima contro il rischio di una pericolosa violazione, in primis, della libertà di espressione del pensiero ed anche del credo religioso.
 
Dal punto di vista pratico l’approvazione delle norme contro l’omofobia e la transfobia potrebbe determinare l’incriminazione di:
  • coloro che, a vario titolo sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il “matrimonio” gay, o che proponessero di escludere la facoltà di adottare un bambino a coppie omosessuali;
  • coloro che pensassero di organizzare una campagna di opinione per contrastare tale malcostume;
  • coloro che pubblicamente affermassero che l’omosessualità rappresenta una «grave depravazione», citando le Sacre Scritture (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.);
  • coloro che pubblicamente dichiarassero che gli atti compiuti dagli omosessuali «sono intrinsecamente disordinati», in virtù del proprio credo religioso (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede);
  • coloro che pubblicamente sostenessero che gli atti compiuti dagli omosessuali sono «contrari alla legge naturale», poiché «precludono all’atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale» (Catechismo della Chiesa Cattolica art. 2357);
 
Godendo gli omosessuali degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per i tutti i cittadini, contro qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, di offesa alla dignità, si comprende come le norme, che si intendono approvare, siano solamente il tentativo coercitivo, né malcelato e né maldestro, di rispondere alle istanze soggettive di una minoranza che intende affermarsi ideologicamente, pretendendo una formale e illimitata approvazione di tutta la società civile, in nome della legge e del Popolo Italiano.     


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