La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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giovedì 31 maggio 2012

Tutta tua, o Maria

Come bimbo in braccio alla mamma, desidero essere accolta e riposare... In te o Maria, o Madre mia, abbandonarmi senza affanni, senza paure, senza tremore e timori. A te mi affido, mi consacro. Ti dono tutto il mio presente, i miei giorni già trascorsi ed il mio futuro; tutte le mie lacrime passate, presenti e future, la mie parole,  le mie gioie, le mie speranze. Abbi cura di tutti coloro che hanno attraversato il mio cammino, anche solo per un attimo, di tutti coloro che vivono con me il presente e condivideranno il tempo che verrà. Li affido a te, te li presento racchiusi nel mio cuore e nel mio sguardo. Custodiscici tutti nel tuo cuore immacolato, o Madre e con la tua voce soave e benigna, cullaci....... e portaci a Gesù....
Sono passati ormai vent'anni dalla mia consacrazione a Maria, secondo la formula di san Luigi Maria Grignion de Montfort. Quanta strada ho percorso insieme a Lei.....      


mercoledì 30 maggio 2012

La paura

Nessuno è dimenticato da Dio. Siamo pensati da Dio; siamo nelle sue mani sempre, sia che vegliamo, sia che dormiamo, sia che abbiamo il cuore in alto, presso di Lui, in pieno cielo, sia che tremiamo nell'angoscia e nella paura in un angolo buio della terra. Dio è sempre con noi. Non siamo mai soli. Sono le ombre proiettate dalla nostra poca fede che ci fanno ritenere soli e ci saturano di paura; una paura che ci impedisce di camminare, di amare e di vivere. Ma noi non siamo nè sconosciuti, nè stranieri su questa terra, in quest'isola dell'universo. "Anche i capelli del vostro capo sono contati" dice il Signore. E non abbiamo alcuna ragione per non credergli, salvo la nostra paura. Ma la paura è proprio la rinuncia ai dati della ragione e della fede. Non della ragione soltanto, ma anche della fede, perchè anche questi sono 'dati' che non possiamo trascurare, a meno di un atto di orgoglio, e quindi non giustificato. La paura è un'offesa che noi rechiamo a Dio.

(don Luigi Bracco -PARABOLE DEL SIGNORE- TEC ed. Fossano (CN))

martedì 29 maggio 2012

Jérôme Lejeune ed il razzismo positivista

Il suo nome, in campo medico e scientifico è legato alla 'trisomia 21' o, più comunemente conosciuta come 'sindrome di Down'. I suoi studi furono infatti indirizzati a confutare quelle che erano state, dal 1866, le idee elaborate da Langdon Down e che avevano dominato tutta la scena del mondo scientifico fino ad allora. Idee improvvisate dal punto di vista scientifico e con una base razzista. Asseriva, infatti, Langdon Down, che nelle persone affette da mongolismo (e per questo intellettivamente deficienti), la razza umana regrediva verso forme primigenie. Questa teoria generò importanti ripercussioni sul piano sociale: sia per i mongoli - ritenute persone inferiori - sia per i loro genitori - accusati di aver generato una razza inferiore. Jérôme Lejeune, medico pediatra, non accettò mai come vera la teoria di Down, essendo convinto che la causa non fosse attribuibile ad un cambiamento della 'qualità' del messaggio ereditario, bensì ad una mutazione di tipo 'quantitativo'. Infatti i suoi studi in merito lo portarono alla scoperta del cromosoma 47, un cromosoma in più presente in tutti i pazienti con questa sindrome, identico agli elementi del 21°paio, ecco perchè Lejeune propose di chiamare la 'sindrome di Down' 'trisomia 21'. La scoperta, comunicata nel 1959, ebbe grandissima eco e grande rilevanza, ma si prestò ad essere strumentalizzata (a partire dalla Francia con la proposta di legge 'Peyret') con la diagnosi prenatale, alla ricerca di 'feti malformati' per essere abortiti. Jérôme Lejeune si oppose strenuamente per evitare che la sua scoperta venisse posta al servizio della morte. Cominciarono per lui anni difficili, venne combattuto ed osteggiato, ma lui coraggiosamente continuò il suo lavoro con amore e dedizione, da vero cattolico. Papa Giovanni Paolo II lo nominò nel 1994, primo Presidente della 'Pontificia Accademia per la vita'. E' morto nel 1994. Ai suoi funerali a Parigi, una sua piccola paziente recitò questa preghiera: "Mio Dio, per favore, veglia sul mio amico; per la mia famiglia io sono brutta assai, lui mi trova persino carina, perchè sa com'è fatto il mio cuore".
Jérôme Lejeune è stato dichiarato 'servo di Dio'.

BIBLIOGRAFIA:
  • Jérôme Lejeune - IL MESSAGGIO DELLA VITA - Ed. Cantagalli Siena 2002
  • P. Antonio Maria Sicari - Ritratti dei santi- Servo di Dio Jérôme Lejeune - Mediaprint, Verona 2012
  • Jean-Marie Le Méné - Il professor Lejeune - fondatore della genetica moderna- Cantagalli Siena 2008 

TRATTO DA 'RADICI CRISTIANE' NR 74 maggio 2012 

lunedì 28 maggio 2012

La perenne verità di Babele

Il Santo Padre Benedetto XVI in questi giorni è messo a dura prova. Cerchiamo di sostenerlo con la nostra preghiera. Nell'OMELIA della Messa di Pentecoste ha detto che: ' Mentre gli uomini stavano lavorando insieme per costruire la torre, improvvisamente si resero conto che stavano costruendo l’uno contro l’altro. Mentre tentavano di essere come Dio, correvano il pericolo di non essere più neppure uomini, perché avevano perduto un elemento fondamentale dell’essere persone umane: la capacità di accordarsi, di capirsi e di operare insieme.

Questo racconto biblico contiene una sua perenne verità; lo possiamo vedere lungo la storia, ma anche nel nostro mondo. Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo. Ma non ci accorgiamo che stiamo rivivendo la stessa esperienza di Babele.
E’ vero, abbiamo moltiplicato le possibilità di comunicare, di avere informazioni, di trasmettere notizie, ma possiamo dire che è cresciuta la capacità di capirci o forse, paradossalmente, ci capiamo sempre meno?
Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?

La risposta la troviamo nella Sacra Scrittura: l’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste'.

TRATTO DAL SITO UFFICIALE DELLA SANTA SEDE

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

domenica 27 maggio 2012

Veni, Creator Spiritus

Erroneamente a quanto comunemente si pensi, la Terza Persona della Santissima Trinità, lo Spirito Santo, riempie di Sè l'intera Sacra Scrittura. E' presente sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Fin dalla Genesi ne percepiamo la potente presenza aleggiare sulle acque, infondere la vita alla natura, il movimento ai pianeti, la luce alle stelle, accendere la fiamma dell'esistenza in Adamo ed Eva. Egli è presente sul monte Sinai, è il fuoco che scrive le tavole della Legge Sacra, è la nube che guida il popolo dell'alleanza verso la Nuova Terra. E' l'acqua che lo disseta nel duro cammino attraverso il deserto. E' l'ispiratore dei profeti, dei salmisti. Lo contempliamo nella vita della Vergine Maria, nel suo 'sì' al concepimento verginale del Figlio. Lo contempliamo nell'amore di Gesù  per i malati, per i bisognosi, per i peccatori, nella sua forza guaritrice, nel suo coraggio durante la Passione, nel dirompente mistero della sua risurrezione. Lo troviamo negli apostoli, nella Chiesa nascente, nel coraggio della testimonianza e del martirio. Lo Spirito Santo è vivo, presente e vivificante nella storia di tutta l'umanità. Della terra ne è il calore, la luce, la vigoria; dell'uomo nè è il soffio vitale, l'amore, la gioia, la pace, la benevolenza, la magnanimità, la bontà, la mitezza. E' il nostro alito, la nostra essenza più vera, la vita di ogni fibra del nostro corpo. E' l'ispiratore di ogni sentimento più nobile e buono del nostro cuore, dei poeti, dei pittori, degli artisti e di ogni uomo di buona volontà. Lo Spirito Santo è l'anima della Chiesa, Una, Santa, Cattolica ed Apostolica ne 'ispira, garantisce e convalida la fedele trasmissione' della Rivelazione di Dio, nella predicazione e negli scritti apostolici(ENCICLICA DOMINUM ET VIVIFICANTEM di Giovanni Paolo II); dona alla Chiesa stessa il compito di 'guidare alla verità tutta intera', di svelare in modo chiaro il 'mysterium Christi'

venerdì 25 maggio 2012

La voce della madre

Cuando canta, la madre ayuda el niño, para quien , desde su nacimiento en el mundo exterior, todo es nuevo y puede tener miedo. El niño reconoce en la canción la voz de la madre, su presencia, su gesto....y en la intimidad del momento se crea un espacio de profundos símbolos ancestrales donde la música y la palabra son vínculo de pura emoción y autenticidad. De esta manera  se establece el primero diálogo, el primer cuento, la primera enseñanza de unas tradiciones, vivencias y culturas que se convertirán con el tiempo en parte esencial de una memoria colectiva.  (Montserrat Figueras).  

TRADUZIONE IN ITALIANO

Quando canta, la madre aiuta il bambino, per il quale, dal momento della venuta al mondo, tutto è nuovo, e può avere paura. Il bambino riconosce, nella canzone, la voce della madre, la sua presenza, il suo gesto....E nell'intimità del momento si crea uno spazio di profondi simboli ancestrali, dove la musica e la parola sono un vincolo di pura emozione e autenticità. In quesa maniera si stabilisce il primo dialogo, il primo racconto, il primo insegnamento di tradizioni, di vissuto e di culture che diventeranno, col tempo, parte essenziale di una memoria collettiva.

giovedì 24 maggio 2012

Il vero Paradiso Terrestre

La Vergine Maria è il vero paradiso terrestre del nuovo Adamo, di cui l'antico paradiso terrestre era semplicemente una figura. In questo nuovo paradiso terrestre vi sono ricchezze, bellezze, meraviglie e dolcezze inesplicabili, operate dal nuovo Adamo Gesù Cristo. Questi vi prese le sue compiacenze per nove mesi. Questo luogo santissimo si compone tutto di terra vergine e immacolata. (...) In questo paradiso terrestre si trova il vero albero della vita che portò Gesù Cristo, il frutto di vita; l'albero della conoscenza del bene e del male, che diede la luce al mondo. Vi sono in questo luogo divino alberi piantati dalla mano di Dio e irrigati dalla sua unzione divina, che han portato e portano ogni giono frutti dal sapore celeste. Vi sono aiuole smaltate di splendidi e svariati fiori di virtù, che profumano l'aria sì da inebriare persino gli angeli. Vi sono verdi prati di speranza, torri inespugnabili di fortezza, ville incantevoli di fiducia, ecc. Solamente lo Spirito Santo può far conoscere la verità nascosta sotto queste figure di cose materiali. In questo luogo si respira l'aria sana della purezza; regna il bel giorno senza notte dell'umanità santa; splende il bel sole, senza ombre, della divinità; arde l'inestinguibile fornace della carità, dove il ferro s'infoca e si trasforma in oro; scorre il fiume dell'umiltà che nascendo da terra si divide in quattro rami - le quattro virtù cardinali - e irriga tutto questo luogo incantato.

SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT - TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA (PUNTO 261)

mercoledì 23 maggio 2012

Strage di Capaci

Vent'anni fa sull'autostrada A29, svincolo di Capaci, nei pressi di  Palermo, perdevano la vita, in un vile attentato mafioso il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. La storia dell'Italia è insanguinata dalla viltà di uomini come Totò Riina e Giovanni Brusca, ma è resa gloriosa dal coraggio e dal valore di uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (amico di Falcone e magistrato anche lui che un mese dopo subirà la stessa sorte). Hanno lottato contro la mafia e l'illegalità, da veri uomini, con coraggio...........
Non bastano le commemorazioni di questi giorni perchè lo Stato si metta a posto con la coscienza, se mai ne avesse una!

L'attentato e la morte dei due magistrati (e di tutti gli uccisi di mafia) sono indice del fallimento dello Stato e delle sue istituzioni, della sua incapacità e del suo degrado!

Allo Stato la vergogna, agli eroi la gloria!!!!



'La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni'. (Giovanni Falcone)

 Forze migliori delle istituzioni, dove siete??????????

martedì 22 maggio 2012

O musicale Dio


Tu che i silenzi popoli di note,
o musicale Dio, fammi conforme
alle tue stelle immemori e remote.....

(Polifonia Sacra - Idilio Dell'Era)

lunedì 21 maggio 2012

Il cuore è con lui

Il 21 maggio 1989 il mio mondo si è fermato! Ero ancora una giovane ragazza universitaria, raggiante d'amore e di vita! Emidio, il papà di mio marito (allora fidanzato) ci aveva lasciati all'improvviso. Ho negli occhi ancora il ricordo dell'ultima volta che ci eravamo incontrati: ci salutava sorridente, al porto, mentre prendevamo il traghetto che da casa ci avrebbe trasportati a Messina, città dove studiavamo. Durante il tragitto avevamo parlato del più e del meno ed anche pregato. Poi mi aveva baciato la mano! Quando ripenso a quel gesto il mio cuore si riempie di gioia e di commozione. Mi amava come una figlia, lo amavo come un padre. La sua morte molto prematura, aveva solo 48 anni, ha lasciato 4 figli ed una giovane sposa. Il dolore, lo sconforto ci hanno trapassato l'anima. Tutti avevamo bisogno della sua figura, della sua tenerezza di padre, del suo sostegno. Ci ha lasciato la sua grande fede, l'amore a Maria, che amava di amore incondizionato. Le sue opere edili pubbliche e private (è stato un grande e bravo geometra, proprietario di un'impresa) ci parlano di lui, della sua bravura, della sua serietà, del suo rigore, della sua generosità, della sua grandissima onestà. Amava la vita, amava farci ridere, amava stare con la sua famiglia. Amava ed era amato da tutti. Ringrazio il Signore per avermelo donato; mi dispiace non aver potuto trascorrere con lui tanto tempo, ma lo ritrovo in mio marito che gli somiglia moltissimo, nel suo sorriso, nelle sue battute di spirito, nella sua personalità multiforme e poliedrica, nella sua intelligenza, nelle sue grandi capacità organizzative, nei suoi gesti, ma soprattutto nella sua fede e nel suo amore a Maria, che ha potuto apprendere dal papà nelle lunghe passeggiate fatte insieme o nei pomeriggi trascorsi con lui sul cantiere. Ciao papà, arrivederci in Cielo! 

I terremoti italiani

Il terremoto è un evento naturale che devasta non solo il territorio, ma soprattutto l'equilibrio sociale di intere comunità, nonchè gli animi di chi viene a contatto, in un modo o in un altro, con questa dura realtà. Nella nostra lingua, giustamente, attribuiamo al termine 'terremoto' un significato più ampio del solo fatto tellurico. La società italiana (ma anche europea e mondiale) di 'terremoti' ne subisce quotidianamente. Fatti di cronaca, di sangue, di odio sociale e religioso, di crisi economica. Anche questi sono veri terremoti che devastano le coscienze e l'anima! E che dire dei 'terremoti legislativi' con i quali i nostri politici vogliono destabilizzare ogni ordine sociale e naturale! Esistono vari modi per distruggere un'identità, un popolo, un credo religioso, un ordine stabilito da secoli; forse, il tempo necessario per farlo sarà molto più lungo rispetto ad un movimento tellurico che, in una manciata di secondi, seppellisce sotto le macerie, persone, ricordi, affetti, legami, vite concrete....ma gli effetti sono i medesimi: devastanti! Che il Signore abbia pietà di tutti e di ciascuno.    



domenica 20 maggio 2012

L' Assente, Presenza Universale

Cristo è asceso al Cielo, nell'abbraccio amoroso ed eterno del Padre, nel fuoco di silenzio e di pace dell'Eterno Spirito. Nulla lo ha mai separato e nulla lo separerà. Egli dal grembo Immacolato di Maria si specchia nella limpida memoria del creato, che arde dal desiderio della redenzione e dell'antico splendore. Dal grembo, dal sentore di terra dolce ed ubertosa, della Sua Santa Madre, ama la terra piena di canti, di voci, di desideri, di pianti e di dolori. La Sua è già Presenza dall'Eternità, Presenza che feconda la terra tutta di nuovo vigore, la pasce, la fa germogliare di nuovi frutti..... Nel grembo vive la Vita Trinitaria in modo misterioso e tenero, sa di dolcezza, di amore, di comprensione, di tenerezza, di accoglienza. Ora torna nella Sua Divina Patria, mai lasciata. Ora è l'Assente, ma anche il Presente, il Divino Viandante che ci accompagna...

Questi versi del grande poeta don Martino Ceccuzzi (in arte Idilio Dell'Era)ci regalano una visione chiara della presenza di Cristo in mezzo a noi.

"Ma tu passavi forestiero,
sedevi all'ombra dei poveri
sulle porte logore di vento.
Eri il demente pallido,
il carcerato, il ferito,
eri l'ombra trafitta sul guanciale.
Nel bianco sepolcrale io vidi
fiorire le tue mani.
Doleva ai vecchi la memoria
di età defunte,
chiare d'aurora i pargoli
avevano i tuoi occhi:
gelose di silenzi,
allo spigar delle stelle,
le tue chiese.
Eri brezza soave, eri l'Amore".
(Polifonia Sacra)


      

venerdì 18 maggio 2012

Luigi Calabresi, il commissario santo


Proprio ieri ricorreva il 40 anniversario dell'assassinio del commissario di Polizia Luigi Calabresi. Una breve vita spesa al servizio del prossimo in assoluta fedeltà ai principi evangelici. Luigi, durante gli studi universitari entra a far parte di Oasi, un movimento cattolico fondato da P. Virginio Rotondi, il cui scopo è di vivere una vita intensamente cristiana, consacrandosi a Gesù e Maria. Anche Luigi reciterà la preghiera di consacrazione alla quale resterà fedele per tutta la sua vita: "O Gesù, Re divino Salvatore del mondo, io ti rendo grazie per avermi scelto e chiamato a offrire a Te, per le mani di Maria Immacolata, tutta la mia giovinezza. Assumo l’impegno di conservare in essa immacolato il mio candore e di questo faccio voto oggi. Voglio meditare, visitarti e nutrirmi di Te ogni giorno. Voglio onorare Maria, tua e mia Madre con il Rosario quotidiano. Metto a servizio della Chiesa il mio tempo e le mie energie. Accetta in odore soavità questo mio olocausto e dammi la grazia di saper affrontare anche la morte per rimanere fedele a Te, o Re divino, Gesù Salvatore del mondo". Dopo la laurea in giurisprudenza entra in Polizia. Nel 1969 sposa Gemma, da questa unione felice e brevissima, nascono tre figli, l'ultimo dei quali dopo la sua morte. Ci troviamo a Milano. Il clima in cui Luigi lavora è rovente, duro, avvelenato dalle ideologie sessantottine, comuniste ed anarchiche. E' il tempo del terrorismo, del sangue, del piombo, della violenza 'nera', ma anche 'rossa', delle Brigate Rosse, delle stragi, della sinistra extraparlamentare 'Lotta Continua', della strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969). Nelle indagini di questa strage viene arrestato l'anarchico G. Pinelli, sospettato di avervi partecipato. Pinelli muore cadendo dal balcone del commissariato di Milano; la sua morte venne accertata come accidentale qualche anno dopo. Ma da quel momento inizia la campagna di odio, di aggressione e diffamazione a mezzo stampa (L'Avanti, l'Unità, Vie Nuove, l'Espresso, Lotta Continua) contro il commissario Calabresi ritenuto l'autore dell'omicidio di Pinelli. Dice G. Pansa in un'intervista a Libero: "Nel frattempo, il commissario e la sua famiglia venivano inchiodati a una via crucis orrenda. Manifesti su tutti i muri di Milano e di molte città italiane gridavano: Calabresi wanted, ricercato, con l'indicazione della somma da saldare a chi l'avesse catturato. Promesse di morte urlate nei cortei: Calabresi sarai suicidato! Insulti carogna: il commissario Finestra, il commissario Cavalcioni. Vignette bestiali: Calabresi insegna alla figlia piccola come tagliare la testa alla bambola anarchica con una ghigliottina giocattolo. E poi una bufera di lettere anonime, spedite all'indirizzo di casa. Telefonate orrende".
Sperimenta amarezza e solitudine, ma dice: "Se non fossi cristiano, non so come resistere", ma confida anche: "Ho trovato risorse morali di cui ignoravo l’esistenza". Come ha imparato da Gesù, esclude sempre l’odio, anzi coltiva la carità, anche per chi l’offende, pregando Dio di saper vivere il Vangelo sino alle ultime conseguenze. A un amico dice: "L’importante è il poter dire di aver sempre fatto il proprio dovere, tutto intero". Trova energie nella fede, nella preghiera quotidiana, nel suo intenso rapporto con Gesù.
Il culmine dell'infamante macchina accusatoria e di fango che si era riversata sul commissario fu la pubblicazione da parte de l'Espresso di una lettera, a partire dal 13 giugno 1971: 800 firme di esponenti del mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo, filosofi, registi, scienziati, editori, storici, architetti, pittori, scrittori, politici, sindacalisti e un buon numero di giornalisti, tutti convinti che il commissario Luigi Calabresi fosse un assassino e, come tale, passibile di punizione. I nomi di questi personaggi, che con la firma annunciavano l'adesione alla lotta armata, sono noti a tutti: Umberto Eco, Tinto Brass, Cesare Zavattini, Carlo Gregoretti, Enzo Paci, Giulio A. Maccacaro, Giulio Carlo Argan, Salvatore Samperi, Pasquale Squitieri, Natalia Ginzburg, Tullio De Mauro, Paolo Portoghesi, Lucio Colletti, Paolo Mieli, Sergio Saviane, Serena Rossetti, Nelo Risi, Giovanni Raboni (professori universitari, registi cinematografici, filosofi, storici, futuri ministri, poeti, scrittori, giornalisti). Gente che ricopriva una posizione centrale nel mondo in cui si formano le 'coscienze' di un popolo. La lista continua: i filosofi Norberto Bobbio, Lucio Colletti e Lucio Villari; i registi cinematografici Federico Fellini, Mario Soldati, Cesare Zavattini, Luigi Comencini, Liliana Cavani, Giuliano Montaldo, Bernardo Bertolucci, Carlo Lizzani, Paolo e Vittorio Taviani, Gillo Pontecorvo, Marco Bellocchio, Salvatore Samperi, Ugo Gregoretti, Nanni Loy; i poeti Pier Paolo Pasolini, Giovanni Raboni e Giovanni Giudici; i pittori Renato Guttuso, Andrea Cascella, Ernesto Treccani; gli editori Vito Laterza, Giulio Einaudi, Inge Feltrinelli; i critici Giulio Carlo Argan, Gillo Dorfles, Morando Morandini, Fernanda Pivano; la scienziata Margherita Hack; gli architetti Gae Aulenti, Gio Pomodoro, Paolo Portoghesi; gli scrittori Alberto Moravia, Umberto Eco, Domenico Porzio, Dacia Maraini, Enzo Siciliano, Alberto Bevilacqua, Franco Fortini, Natalino Sapegno, Primo Levi, Lalla Romano; i politici Umberto Terracini, Massimo Teodori, Giorgio Amendola, Giancarlo Pajetta; i sindacalisti Giorgio Benvenuto e Pierre Carniti; i giornalisti Eugenio Scalfari, Giorgio Bocca, Furio Colombo, Giuseppe Turani, Carlo Rossella, Camilla Cederna, Tiziano Terzani. Si potrebbe continuare, ma bastano solo questi a farci capire come l'intero entourage culturale ed artistico italiano fosse schierato a sinistra ed in maniera estrema.  'Per anni su quasi tutti i giornali italiani si denunciò, giustamente, la violenza “nera” (che, sia chiaro, c’era) ma si nascose l’esistenza di una violenza “rossa”. Ecco che cosa scrisse Giorgio Bocca su “Il Giorno” il 23 febbraio 1975: «A me queste Brigate Rosse fanno un curioso effetto, di favola per bambini scemi o insonnoliti; e quando i magistrati e gli ufficiali dei carabinieri e i prefetti ricominciano a narrarla, mi viene come un’ondata di tenerezza, perché la favola è vecchia, sgangherata, puerile...». Mentre Bocca scriveva quel pezzo, le Brigate Rosse avevano già ucciso tre persone (i missini Mazzola e Giralucci a Padova e il maresciallo dei carabinieri Maritano a Robbiano di Mediglia), rapito un giudice (Mario Sossi) e organizzato l’evasione di Renato Curcio dal carcere di Casale Monferrato' .(Michele Brambilla - Il Timone nr 43, anno VII, Maggio 2005). In questo clima di violento odio il 17 maggio 1972 il commissario Luigi Calabresi viene colpito a morte, alle spalle, davanti la sua abitazione, mentre si avvicina all'auto per andare in ufficio. Sofri, Bompressi, Pietrostefani, Marino, sono i nomi legati a quell'omicidio. Gli '800' armarono, dal punto di vista morale, la loro mano. Il commissario, servitore della legalità, uomo, sposo, padre esemplare, ottimo cristiano, lascia Gemma la sua giovane moglie, sposata da neanche tre anni, i figlioletti Mario, Paolo e Luigi che nascerà qualche mese dopo la sua morte. Il commissario ha soltanto 35 anni
Una commovente ed edificante intervista alla signora Gemma Calabresi la si può leggere QUI.

giovedì 17 maggio 2012

Montserrat Figueras (1942-2011)


Ho saputo solo in questi giorni che la soprano spagnola Montserrat Figueras è morta nella sua casa di Bellaterra il 23 novembre dell'anno scorso. La notizia mi ha dato tanta tristezza che ancora non riesco a smaltire. Sono davvero dispiaciuta! Donna che ho ammirato per la bellezza, la femminilità, la grazia, l'intelligenza, l'eccletticità, la bravura, il talento, la voce sopranile pura, ricca di passione e di affetti. Insieme al marito Jordi Savall, musicista e compositore, ha fondato l'Ensemble Hespèrion XX La Capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations per riproporre musiche di popoli e tempi ormai lontani, cadute nell'oblio dei secoli.  Il suo repertorio vastissimo, vanta opere di tutto lo spettro del patrimonio musicale di origini occitane, iberiche e italiane, compreso un lavoro operistico di prima grandezza con interpretazioni magistralmente riuscite di partiture recuperate e poco rappresentate, un immenso repertorio vocale medievale, rinascimentale e barocco.  
E' nata a Barcellona il 15 marzo 1942, ha avuto due figli Arianna e Ferran entrambi musicisti e cantanti. 
In una intervista ha detto: "Da sempre la musica mi riempie di pienezza. Mi sono formata prestando attenzione alle mie radici e a quelle della cultura europea. (....)...ho in me, in ogni istante, la certezza che le musiche del passato continuano ad essere uniche ed inseparabili".
"Cantiamo con tutto il nostro essere; il caleidoscopio di ciò che abbiamo vissuto e di ciò che conosciamo ci dà la dimensione artistica. La voce evolve, naturalmente, in accordo col nostro fisico. Ho cercato di preservare una certa trasparenza, fragilità, flessibilità e semplicità, con l'obiettivo di produrre un discorso poetico vicino a quella filosofia che ci dice che ogni tappeto persiano deve avere un difetto, perchè solo Dio è perfetto e sarebbe bestemmia imitarlo".

QUI  canta la 'Ninna Nanna di Natale' di Arvo Pärt

  

mercoledì 16 maggio 2012

Maria, la via perfetta

"Questa forma di devozione alla Vergine è una via perfetta per incontrare e unirsi a Gesù Cristo, perchè la divina Maria è la più perfetta e la più santa fra le più semplici creature, e Gesù Cristo, venuto in mezzo a noi in modo perfetto, non prese altra via per questo suo grande e meraviglioso viaggio. L'Altissimo, l'Incomprensibile, l'Inaccessibile, Colui che è, volle venire a noi piccoli vermi di fango, che siamo nulla. (...). L'Altissimo è disceso sino a noi in maniera perfetta e divina per mezzo dell'umile Maria, senza nulla perdere della sua divinità e santità; così per mezzo di Maria gli umilissimi devono risalire in modo perfetto e divino verso l'Altissimo, senza nulla temere. L'Incomprensibile si è lasciato comprendere e contenere in modo perfetto dall'umile Maria, senza nulla perdere della sua immensità. Similmente noi dobbiamo dobbiamo lasciarci contenere e guidare perfettamente senza riserva alcuna dall'umile Maria. L'Inaccessibile si è accostato, si è unito strettamente, perfettamente, anzi personalmente alla nostra umanità, per mezzo di Maria senza nulla perdere della sua divina Maestà. Per mezzo di Maria dobbiamo noi pure accostarci a Dio e unirci perfettamente alla sua Maestà senza timore d'essere respinti. Infine, Colui che è volle venire in mezzo a ciò che non è, perchè ciò che non è diventi Dio o Colui che è. Questo egli ha fatto in modo perfetto dandosi e sottomettendosi interamente all'umile Vergine Maria, senza cessare d'essere nel tempo Colui che è da tutta l'eternità. Così, pur ricononscendo il nostro nulla, noi possiamo divenire simili a Dio con la grazia e la gloria, per mezzo di Maria, offrendoci a lei in modo così perfetto e totale da non essere più niente in noi stessi ma tutto in lei, senza timore di ingannarci".

(  SAN LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT  'TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA'   PARTE 3,  PUNTO 157)

martedì 15 maggio 2012

L' albero degli amici

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici
per il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.
Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l'altro.
Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici.
Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma,che ci mostrano cosa è la vita.
Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi.
Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.
Ma il destino ci presenta ad altri amici che non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore.
Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell'anima si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.
Egli da luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi.
Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giorno o un'ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.
Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l'altra.
Il tempo passa, l'estate se ne va, l'autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l'estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria.
Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino.
Ti auguro, foglia del mio albero, pace, amore, fortuna e prosperità.
Oggi e sempre... semplicemente perché ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un poco di sè e prende un poco di noi.
Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente.
Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.

Paul Montes Missionario latino-americano 


venerdì 11 maggio 2012

Gobel, emo e utto

Gioele, alias Lele, ancora non parla bene, ha un linguaggio tutto suo, ve lo raccontavo QUI, italiano e tedesco insieme in allegria! E' un bambino che imita i suoi fratelli in tutto e per tutto. Quando loro fanno i compiti lui vuole sedersi accanto con fogli e colori. Dall'inverno scorso 'legge', qualunque cosa trovi di inchiostrato. Ma dice solo una parola senza significato: gobel! e la ripete in continuazione......
Solo ultimamente abbiamo scoperto che dice 'gobel' quando vuole farci capire che sta leggendo in tedesco!!!!! Da qualche mese, invece, ripete le parole che gli dicono i suoi fratelli per stuzzicarlo: 'scemo' e 'brutto'. Lui non 'incassa' senza dire nulla, anzi, punta il suo ditino grassoccio su uno di loro e gli dice candidamente: "Tu, emo e utto!"

giovedì 10 maggio 2012

Il 10 maggio di San Fratello


A San Fratello, il mio paese, dire 10 maggio è dire festa; é ricordare il martirio dei santi patroni, i tre fratelli Alfio, Filadelfio e Cirino, martirizzati sotto le persecuzioni di Valeriano nel 253 (MITTITE RETE). L'intero paese è in festa! Le reliquie dei santi vengono prelevate dalla Chiesa Maria Santissima Assunta ex Convento, ed insieme al simulacro di San Filadelfio, vengono portate in processione nell'antico Santuario in stile Normanno edificato nel 1090. La processione è preceduta da un corteo di cavalli: i famosi cavalli di razza 'sanfratellana' anch'essi di origine normanna!


 
Dopo la Santa Messa, celebrata nel Santuario, ci si ferma per una scampagnata ed un pic-nic, bel tempo permettendo!

  
Il Paese di San Fratello prende il nome da Filadelfio, uno dei tre fratelli martiri, ha una storia ultramillenaria, una lingua antichissima unica al mondo di derivazione gallo-italica e una razza autoctona di cavalli.

Vi invito, per saperne di più, a visitare il sito ufficiale di San Fratello SOTTO LA PIETRA




martedì 8 maggio 2012

I luoghi di Maria



SANTUARIO DI CUSSANIO
Vi ho parlato nel 'CALENDARIO DI MARIA'di come avvenimenti e ricorrenze di mio marito fossero strettamente legati a ricorrenze mariane, ma nella mia vita matrimoniale esistono anche i 'luoghi di Maria'. Sono luoghi benedetti, dove la Madonna è presente con Santuari, o apparizioni. Il primo è il SANTUARIO DELLA MADONNA DI POMPEI, nelle cui vicinanze mio marito ha fatto servizio per un pò di tempo. Abbiamo abitato per tre anni a Bracciano, in prov. di Roma (CHE NOSTALGIA!!!!!), e spesso ci recavamo a Castel sant'Elia in provincia di Viterbo per sostare in preghiera nel SANTUARIO DI MARIA SANTISSIMA AD RUPES (Bello ed interessante il sito ufficiale con sezione anche in spagnolo). Vicino Bracciano visitavamo spesso il SANTUARIO DELLA MADONNA DI CERI. Ogni anno ci rechiamo nella mia Sicilia, e non manchiamo di ringraziare la Madonna nel SANTUARIO MARIA SANTISSIMA DEL TINDARI, luogo amato da tutti i fedeli della provincia di Messina. Trasferiti al Nord Italia, abbiamo abitato a Tortona in prov. di Alessandria, il paese di san Luigi Orione e del SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA GUARDIA. Dalle finestre della nostra casa guardavamo svettare la cupola e la statua della Madonna. Ogni giorno raggiungevo il Santuario a piedi, distante due minuti, per partecipare alla Santa Messa. Quanto ho pianto quando ho dovuto lasciare questo luogo per un altro trasferimento! Ed ora eccoci a Fossano in prov. di Cuneo. A pochissimi chilometri si trova il SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA DIVINA PROVVIDENZA della quale oggi festeggiamo la solennità. La storia la trovate QUI nell'altro mio blog 'MITTITE RETE'.
Cussanio è luogo di apparizione della Madonna:   

sabato 5 maggio 2012

Il calendario di Maria

Mio marito ha un rapporto privilegiato con la Vergine Maria. Ogni data che segna un avvenimento più o meno importante della sua vita è scandita da una ricorrenza di Maria. Di questo  ne ho beneficiato anch'io, perchè a cominciare dalla sua Cresima ricevuta il 24 maggio 1991 (MARIA AUSILIATRICE) io sono entrata a far parte del suo personale calendario scritto da Maria. Può sembrare incredibile, eppure le date degli avvenimenti le sceglie sempre Lei! Il battesimo: 26 dicembre, in tempo di Natale; la prima comunione il 31 maggio (VISITAZIONE DI MARIA); Il suo primo giorno di vita militare: 12 settembre (SANTISSIMO NOME DI MARIA); primo giorno di nomina ufficiale: 1 gennaio (MARIA, MADRE DI DIO); domanda di transito da una forza militare ad un'altra: 21 novembre (VIRGO FIDELIS, Patrona dell'Arma dei Carabinieri - PRESENTAZIONE DI MARIA AL TEMPIO); consacrazione a Maria con la formula di san Luigi Maria Grignion de Montfort: ancora il 21 novembre; matrimonio 23 settembre, vigilia della MADONNA DELLA MERCEDE, celebrato nella basilica di SANTA MARIA MAGGIORE a Roma (prima basilica costruita in Occidente in onore della Madonna, in seguito ad un'apparizione; il primo trasloco fatto insieme da sposati, da Roma a Tortona (paese di san Luigi Orione e del Santuario della Madonna della Guardia) in provincia di Alessandria: 29 agosto (festa patronale della MADONNA DELLA GUARDIA); richiesta alla Madre Priora del Monastero Benedettino dell'ANNUNCIAZIONE di Fossano, di entrare a far parte della famiglia degli oblati benedettini: 21 novembre; rito di ammissione al periodo di formazione per diventare oblati: 8 dicembre (IMMACOLATA CONCEZIONE).  Le date non si esauriscono qui così come gli avvenimenti seppur insignificanti...........tutto è scandito dalle date del calendario di Maria.......ed anche dai luoghi di Maria.....ma questo è un altro POST!

venerdì 4 maggio 2012

Forma Dei

Scrive san Luigi Maria Grignion de Montfort: "Se coltiviamo bene l'albero di vita - Maria - con la fedeltà alle pratiche di questa devozione, esso porterà frutto e questo frutto non è altro che Gesù Cristo. (....). Ho detto che i santi sono modellati in Maria. Vi è una grande differenza tra il fare una figura in rilievo a colpi di martello e di scalpello, e il farne una gettandola nello stampo. Gli scultori e gli statuari lavorano molto a fare le figure nella prima maniera, ed è loro necessario molto tempo; invece per modellare nella seconda maniera occorre poco lavoro e pochissimo tempo. Sant'Agostino dà alla Beata Vergine l'appellativo di forma Dei, stampo di Dio: stampo adatto a formare e modellare degli dei. (testo latino: si forman Dei te appellem, digna existis). Chi si getta in questo stampo divino vien presto formato e modellato in Gesù Cristo, e Gesù Cristo in lui: con poca spesa e in breve tempo diviene dio perchè si è gettato nello stesso stampo nel quale è stato formato un Dio".

TRATTO DA 'TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA' - Ed. Monfortane pag 220 cap 4, punto 218 )

Il mese di maggio è il mese dedicato alla Vergine Maria e il modo migliore per onorarla è proprio la recita del Santo Rosario. In questo modo entreremo nella vita di Gesù attraverso Maria. Ella saprà renderci degni di poter stare accanto al suo Figlio Unigenito, di poterne contemplare le opere, di poterne ascoltare le parole. Ci porterà in braccio così come fa con Gesù e con quest'agnellino! 

giovedì 3 maggio 2012

La bellezza della santità

Questa è l'ultima foto di Vittore, scattata in Francia nell'agosto del 2010. Mi è stato concesso da Adriana di poterla mostrare al mondo intero. Sono felice di poterlo fare! In questo modo ho la possibilità di rendere grazie al Signore per averci donato un'anima così splendida, candida ed innamorata!  Vittore mi piace ricordarlo proprio così come lo vedete nella foto; con la descrizione di Adriana: gli occhi che sorridono, i capelli grigi segno di maturità e non di vecchiaia, il sorriso sereno, felice, il pizzetto ben curato ed il viso arrossato dal sole della montagna.....
Questo è Vittore. E' stato un amico, un padre. Mi affascinavano la sua dolcezza, la sua bontà, la sua pazienza, la sua tenerezza, la sua estrema serenità, la sua premura nei confronti della sua sposa e delle sue figlie, i suoi silenzi, il suo sguardo pieno di affetto e soprattutto ricolmo di Cielo! Ricordo con grande nostalgia ed affetto le sere trascorse insieme a mangiare la pizza! Momenti gioiosi di vera intimità familiare.........
Spesso penso a quanto sia incredibile il legame che si possa stabilire tra le persone. Un legame suggellato da un affetto che non viene dal sangue, nè dalla carne eppure tanto concreto, tangibile e forte. Un legame che ha del 'Mistero della Grazia' tutta la carica di stabilità e di fortezza. Non finirò mai di ringraziare il Signore per il grande 'dono' che mi è stato concesso. Mi resta però l'amarezza di aver 'perduto' questo grande tesoro. Si, lo so che in verità non è perduto, ma solo trasformato. Lo so che Vittore è nella Patria Beata del Cielo, che ora il suo amore e la sua presenza sono più concreti e perfetti perchè vive nel cuore di Dio, ma mi manca....

martedì 1 maggio 2012

Servo buono e fedele



Esattamente un anno fa ci lasciava Vittore, un caro e paterno amico. Il Signore lo ha voluto con Sè in Cielo per ricolmarlo della gioia della vita eterna. Vittore era un uomo speciale, sereno, sempre sorridente, buono, generoso, altruista, di grande fede, sposo e padre esemplare. La sua mancanza ha creato un vuoto davvero incolmabile. Vittore è un santo: ha speso la sua vita nel servizio. Ha sofferto tanto, per una malattia fulminea, rara e senza terapia, ma ora riposa in pace nell'eterna estasi della felicità. Mi piace ricordarlo col suo bel sorriso, proprio come la foto che ho davanti a miei occhi. Per ricordarlo avevo scritto queste due righe che poi sono state riprese per stampare il ricordino. Desidero condividerle con tutti voi, per farvi conoscere la bellissima figura di questo uomo, che io ho avuto la grazia di poter conoscere e avere come amico paterno.

'Ha saputo ascoltare il mistico cuore di Dio
pulsare silenziosamente nella sua vita:
Lo ha incontrato nella sua quotidiana realtà,
nella gioia, nel dolore, nella fedeltà,nel gioioso servizio, nella donazione feconda;
Lo ha amato nello sguardo dei suoi cari,
nella bellezza del creato,
nella consolazione dell'amore,
nella gioia dell'amicizia,
nella fatica del lavoro;
Lo ha servito con la bontà negli occhi,
l'amore nel cuore
e la laboriosità del papà di famiglia
nelle mani'.

Questo è stato Vittore, un santo della quotidianità, vissuta per dare lode a Dio!