La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





post recenti

mercoledì 29 febbraio 2012

Il silenzio della Creazione

Resto sempre affascinata dal racconto della Creazione di Dio che leggiamo nel libro della Genesi. Immagino l'intero processo avvolto nel totale silenzio, nella gioia dell'amore che esce dal Cuore della Trinità. Lo stesso sentimento lo provo davanti ad un bel dipinto. Mi affascina l'artista che dipinge, che 'crea' copiando dalla Mano di Dio la sua opera, che, anche se imperfetta, rispecchia la grande perfezione e l'immortalità di Dio, ispiratore di ogni cosa bella  che l'uomo sappia trarre dalle sue mani. Dio ha impresso la Sua Immagine, nell'uomo e gli ha donato il Suo Spirito creativo. Non è un segreto che sono molto affascinata dalla creatività degli artisti, di quelli veri però, e traggo ispirazione nell'ammirare un bel quadro. Sono molto orgogliosa del fatto che il mio primo lettore (che ora è una sagomina grigia e anonima nell'elenco dei lettori fissi)) è stato un artista spagnolo, un pittore, i cui quadri da ammirare nei suoi blog, mi hanno talmente affascinata da ispirarmi pagine e pagine di meditazioni. Purtroppo il pittore ha chiuso i suoi blog (che descrivevano il suo percorso artistico nel corso degli anni)e non so perchè! Nulla si può più ammirare delle sue creazioni. Mi dispiace moltissimo, ma come si può vedere, non riesco a cancellare il suo blog dall'elenco dei preferiti, perchè mi sembrerebbe di cancellare la sua traccia nella mia vita, tutto ciò che con la sua creatività mi ha trasmesso e poi perchè spero che un giorno, non tanto lontano, possa riaprirli!!!!!!!!! 
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L'altro giorno mi hanno regalato un libro. Ho cominciato a leggerlo subito e sono rimasta incantata da questa pagina :

"Dio ha fatto ogni cosa buona, tutto a servizio dell'uomo (...) Che cosa poteva fare ancora? Per l'uomo ha creato le galassie lontanissime, le stelle, il sole, i pianeti; per lui ha creato un cielo meravigliosamente vario e sconvolgente per la sua immensità! Ha creato una terra. E sulla terra la vita in tutte le sue infinite manifestazioni affinchè tutto fosse segno, traccia di sentiero per i passi dell'uomo; e le acque e i monti, sì che ogni luogo avesse la sua bellezza e la sua singolarità e tutto fosse bello, ordinato, attraente, e silenzioso: per non disturbare l'uomo nel suo colloquio con Dio.
Dio ha creato tutte queste cose per l'uomo, solo per l'uomo, per ogni singolo uomo". (pag 186)

TRATTO DA 'PARABOLE DEL SIGNORE' DI LUIGI BRACCO 
TEC EDITRICE (FOSSANO) CUNEO 

E, dopo aver letto e meditato queste parole, ogni volta che facciamo una passeggiata in mezzo alla natura non possiamo non esplodere di felicità pensando a Dio che ha fatto tutto questo per noi!!!!!

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LI HO INTITOLATI INNO ALLA SAPIENZA

martedì 28 febbraio 2012

Il mistero della Parola


"Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perchè dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sara' della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata".
(Is 55,10) 

Che la Parola di Dio sia oggi per noi Parola di Vita che ci feconda e ci fa germogliare!

lunedì 27 febbraio 2012

Atto di amore


Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio è di amarti fino all'ultimo respiro della mia vita.
Ti amo, o Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti, piuttosto che vivere un solo istante senza amarti.
Ti amo, Signore, e l'unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente.
Ti amo, mio Dio, e desidero il cielo, soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente.
Mio Dio, se la mia lingua non può dire ad ogni istante: ti amo, voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro.
Ti amo, mio divino Salvatore, perchè sei stato crocifisso per me, e mi tieni quaggiù crocifisso con te. Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo.
(San Giovanni Maria Vianney, curato d'Ars)

domenica 26 febbraio 2012

I sette sassolini

C'era una volta un povero mendicante che attraversòin lungo e in largo la terra, alla ricerca di un sorriso. Ma non trovò nessuno che fosse disponibile ad offrirglielo senza avere nulla in cambio. Allora il povero mendicante, ormai stanco dal lungo peregrinare, decise di tornare a casa, anche se a mani vuote. Era amareggiato, disilluso e triste. I suoi passi lambivano la terra arida e polverosa e la sua mano destra, prigioniera nella tasca, stringeva sette piccoli sassolini. Vide in lontananza un vecchio che levigava un pezzo di legno e si avvicinò a lui. Il vecchio vedendolo malinconico ed affaticato ebbe compassione di lui, lo invitò a ristorarsi e a lavarsi. Il mendicante accettò l'invito. Poi, il vecchio lo fece sedere sotto un albero e gli si mise accanto: insieme scrutarono il cielo, già denso di nubi, fino a sera. Il mendicante ringraziò il vecchio e volle riprendere il lungo cammino che lo avrebbe riportato a casa. Il vecchio avrebbe preferito che restasse a dormire nella sua modesta casa; riempì la sua sacca di viveri ed acqua e lo congedò con un bonario sorriso. Il mendicante, preso da grande allegrezza, abbracciò il vecchio e gli donò un piccolo sacchetto che conteneva i sette sassolini e gli disse: "Dovrai aprirlo soltanto dopo aver attraversato il grande mare della tempesta e dopo che il grande spirito alato ti avrà sorriso nel cuore, ricordalo!". Il vecchio non capì le parole del mendicante, ripose il sacchetto e lo dimenticò. Venne la tempesta ed il vecchio con la sua famiglia prese il largo alla ricerca di una terra non devastata dove vivere. Il suo peregrinare durò quaranta giorni e quaranta notti, tra le tempeste ed il vento egli continuava la sua affannosa ricerca. Finchè un giorno, esausto ed insonne, sorridendo con coraggio alla sua famiglia disse: "Oggi, sono sicuro, troveremo un posto dove fermarci e vivere in pace". Appena ebbe finito di pronunciare queste parole, la tempesta si placò ed una bellissima colomba bianca gli si avvicinò e si posò sul cuore. In quel momento il vecchio si ricordò delle parole e del dono del mendicante. Lo aveva portato con sè, tenendo fede alla promessa fatta. Aprì il piccolo sacchetto, dentro non vi erano che sette sassolini; il vecchio rimase deluso e si andava interrogando circa il senso di questi piccoli sassolini tanto bizzarri e strani. Mentre ancora rifletteva, la colomba continuava a sfiorargli il cuore e i sassolini cominciarono a brillare di luce sfavillante e colorata tra le sue mani. Allora, la colomba spiccò il volo e portò via con sè i sassolini. Mentre volava li lasciò cadere uno ad uno e, con grande meraviglia del vecchio e della sua famiglia, si trasformarono in un incantevole e policromico arcobaleno. 

Dio disse: "Questo è il segno dell'alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perchè sia il segno dell'alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra  e apparirà l'arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne". 
(Gn 9,13)           

sabato 25 febbraio 2012

Prove di sincerità

Mi piace l'universo, ma non sono panteista; mi piace la natura, ma non sono naturalista nè ecologista; mi piacciono gli animali (chi più chi meno), ma non sono animalista;  mi piacciono le persone, ma a volte preferisco stare sola ed in silenzio; mi piacciono il pudore, la riservatezza, la morigeratezza, la serietà, ma non sono musona nè 'bacchettona'; mi piace ridere e scherzare, ma non sono spensierata; mi piacciono lo sport e gli sportivi, in particolare gradisco il calcio e tifo JUVE da sempre, ma non sono molto sportiva; mi piace il riposo, ma non sono oziosa; mi piace lavorare, ma non sono stakanovista; mi piace il defunto e glorioso Regno delle Due Sicilie e sono filo-borbonica, ma non sono una sognatrice (o forse sì ed anche parecchio!); mi piacciono i dolci in particolare gli incontri molto ravvicinati con la NUTELLA, (per questa quaresima la vedo dura farne a meno!), ma evito di farli in casa perchè li mangerei tutti; mi piacciono le donne intelligenti e capaci che sanno coniugare il lavoro con la famiglia, ma non mi piacciono le quote rosa e le donne che vogliono a tutti i costi essere uguali agli uomini; il mio nome all'anagrafe è Maria Santina, nessuno mi chiama così, mio marito ed un mio amico fraterno mi chiamano Tina, il resto mi chiama Santina; a me piace Martina, perchè è la sintesi di Maria e Santina, perchè mi piacciono Maria e Marta, le sorelle di Lazzaro; se potessi delle due ne farei una sola e le vorrei assomigliare; Inoltre è il mio nome da sempre, il nome con il quale da sempre firmo le mie poesie!      

venerdì 24 febbraio 2012

La lampada e il giglio

2 Giugno 1937, 0re 11.30

Caro Gesù crocifisso
io ti voglio tanto bene a Ti amo tanto.
Io voglio stare sul calvario con te e soffro con gioia perchè so di stare sul Calvario.
Caro Gesù, io Ti ringrazio che Tu mi hai mandato questa malattia perchè è un mezzo per arrivare in Paradiso. Caro Gesù dì a Dio Padre che lo amo tanto anche Lui. Caro Gesù io voglio esser la Tua lampada e il Tuo giglio caro Gesù. Caro Gesù dammi la forza necessaria per sopportare i dolori che Ti offro per i peccatori. Caro Gesù, dì allo Spirito Santo che mi illumini d'amore e mi riempia dei suoi sette doni. 
Caro Gesù dì alla Madonnina che l'amo tanto e che voglio stare insieme a Lei sul Calvario perchè io voglio essere la Tua vittima d'amore caro Gesù. 
Caro Gesù Ti raccomando il mio Padre Spirituale e fagli tutte le grazie necessarie.
Caro Gesù Ti raccomando i miei genitori e Margherita.
Caro Gesù Ti mando tanti saluti e baci
Antonietta di Gesù 
Tratto da 'Le lettere di Nennolina' a cura di Stefania Falasca Ed San Paolo pag 110
http://www.nennolina.it/bio_index.htm


   

giovedì 23 febbraio 2012

Dio ci ama dall'eternità


(Il Maestro Maurizio Pollini suona Chopin Op.9 nr 2)

TRATTO DA SANT' ALFONSO MARIA DE' LIGUORI - PRATICA DI AMAR GESU' CRISTO -(Ed. Città Nuova Cap 1 pag 32)

Vertice della santità e della perfezione è amare Cristo, nostro sommo bene, nostro salvatore, nostro Dio. E', infatti,proprio lui a dirci: "Il Padre stesso vi ama, perchè voi avete amato me" (Gv 16,27). "Alcuni - nota san Francesco di Sales - fanno consistere la perfezione in una vita austera, altri nella preghiera o nella frequenza dei sacramenti e altri ancora nelle opere di carità...Ma sbagliano. Vera perfezione è amare Dio con tutto il cuore". Scrive, infatti, l'apostolo Paolo: "Al di sopra di tutto ci sia sempre l'amore, perchè è soltanto l'amore che tiene perfettamente uniti" (Col 3,14). E sant'Agostino aggiunge: "Ama Dio e fà quel che vuoi" perchè a una persona che ama Dio, sarà lo stesso amore a farle evitare ciò che dispiace e fare ciò che gli è gradito. 
Forse Dio non merita il nostro amore? Egli ci ha amati fin dall'eternità: "Ti ho sempre amato e continuerò a mostrarti il mio amore incrollabile" (Ger 31,3). "Uomo - sembra dire il Signore -, sappi che io sono stato il primo ad amarti. Tu ancora non eri venuto al mondo, anzi non c'era neppure il mondo, ed io già ti amavo. E da quando, si potrebbe dire, sono Dio che ti amo; da quando ho amato me, ho amato anche te!". A ragione, dunque, la martire Agnese, a un giovane che le avanzava proposta di matrimonio, rispose: "Sei stato già preceduto; è stato il mio Dio ad amarmi per primo. Egli mi ama dall'eternità. E' giusto che io non ami altri che lui".  


CARA ADRIANA, AUGURI CON TUTTO IL MIO AFFETTO, CON TUTTA LA MIA GRATITUDINE, TUTTA LA MIA VICINANZA E STIMA....
BUON COMPLEANNO! 

mercoledì 22 febbraio 2012

Mercoledi delle Ceneri

Oggi è giorno di festa! Comincia il tempo di preparazione alla Pasqua, all'incontro con la Vita! Col Signore della Vita che ci attende con amabile trepidazione. Gesù Cristo ci attende e desidera che lo tocchiamo con tutte le fibre del nostro essere, ma per poterlo fare ci comanda di lavare i nostri peccati, di scrollarci di dosso la crosta dei nostri mali. La Santa Chiesa da secoli ci accompagna in questo cammino di penitenza, digiuno, preghiera e carità. Ci suggerisce il modo. Il Santo Padre Benedetto XVI nella sua lettera MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2012 ci esorta a percorrere il cammino di preparazione nella carità ed a rinnovare il nostro percorso di fede con l'aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti nella preghiera, nella condivisione, nel silenzio e nel  digiuno. Il Santo Padre, nel donarci questa sua riflessione, prende spunto dalla lettera agli Ebrei. Ciò che mi ha colpita è il suo porre l'accento sulla parola 'katanoein' , che significa 'osservare bene'. Proprio Gesù ci insegna ad osservare, come osservare, cosa osservare e l'effetto da far scaturire da questo nostro posare lo sguardo. Egli stesso guarda, osserva e ama! Meraviglioso lo sguardo di Gesù quando guarda chi, con estremo bisogno, si butta ai suoi piedi per chiedergli la guarigione. Lo sguardo di Gesù è profondo, scava nell'intimo una breccia, risana le ferite dell'anima e del corpo, perchè è uno sguardo che coinvolge l'intero Suo Essere; Umanità e Divinità si esprimono nel suo sguardo con una tangibilità estrema, che lascia l'interlocutore in adorazione, in un silenzio pieno di fiducia e di speranza! Lo sguardo di Gesù non lascia dubbi, chiama, previene un incontro; Tutti coloro che lo hanno guardato per essere guariti sono stati preventivamente guardati, chiamati da Gesù a guardarlo e a chiedere per ottenere la guarigione! E' il Mistero della prossimità di Dio! L'inafferrabile che si rende prossimo e afferrabile! Si domanda Jean-Louis Chrétien: "Esiste una bellezza misurata, che non voglia o non possa giunger fino a noi per trafiggerci?".(La ferita della bellezza - Ed. Marietti 1820 pag 19). La Bellezza di Dio ha questo potere, ci raggiunge e ci trafigge. Ma non c'è ferita più sublime, soave, desiderata della ferita di Dio! La sua è ferita d'amore, di guarigione, di unione, di misericordioso afflato. I mistici ben hanno compreso la 'ferita di Dio' e la sua potenza risanatrice. Pensiamo a Teresa d'Avila, a Paolo della Croce, a Maria Maddalena dè Pazzi, a Gemma Galgani, a Pio da Pietralcina, a Francesco d'Assisi, a Elisabetta Canori Mora, a Caterina da Siena e a tantissimi altri che hanno sperimentato la 'ferita' più bruciante e lo sguardo più penetrante di Dio! Spero che questa Quaresima sia per tutti noi percorso fecondo di rinnovamento interiore, di sperimentazione dello sguardo di Dio e della sua carezza che approda nella 'pienezza intangibile' (J-L Chrétien) del nostro intero essere.      

martedì 21 febbraio 2012

Zeitgeist


Lo 'spirito del tempo' è il nucleo sul quale si intessono i rapporti sociali ed artistici degli esseri umani. Intere generazioni di filosofi soprattutto tedeschi, hanno cercato di dargli un'impronta, un significato sempre diverso. Il mondo dopo il Medio Evo ha cominciato ad allontare il suo spirito dalla Verità, in preda all'illusione di poter cominciare un'era di riscatto da Dio. Con la rivoluzione francese questo 'pensiero' ha allargato la sua ombra a tutta l'Europa e in tutte le discipline umane. Ogni cosa doveva riscattarsi e distaccarsi dal trascendente. Comincia il 'delirio' sociale e artistico dell'umanità senza Dio! Si inaugura una nuova era, un nuovo mondo, un nuovo tempo, con un nuovo 'spirito'(Zeitgeist). L'uomo diventa creatore e artefice di se stesso! In preda ad un delirio di onnipotenza si sostituisce a Dio: il biblico 'eritis sicut Deus' ha avuto il suo effetto! La creatura allontanandosi dal suo Creatore ha perso, nel corso dei secoli, l'orientamento ed il riferimento, ha smarrito il suo 'Centro'. Ma l'uomo, essendo un essere creato ad immagine e somiglianza di Dio, che vi ha impresso la Sua Impronta nel cuore, nel corpo e nell'anima, e non può orientare il suo cammino nei sentieri del tempo, senza l'alito del Suo Divino Viandante che lo accompagna ad ogni passo, si è creato, con le sue mani, i suoi idoli! Nasce così l'umanesimo, l'illuminismo, lo scientismo: l'uomo diventa adoratore dell'opera delle sue mani e del suo stesso pensiero. Relegando Dio, Signore e Creatore di tutte le cose, nell'angolo più polveroso e nascosto della storia, ogni cosa fatta da mani d'uomo diventa idolo! Tutto diventa fine a stesso, senza significato o con mille significati, senza appartenenza, senza responsabilità, senza parole, senza contenuti, tutto è scarto, tutto è pensiero 'debole' e senza dignità, senza logica, senza etica, senza struttura. L'uomo senza Dio però è un essere disperato, e nella sua follia di uomo solo al mondo, cerca di 'ricreare' il mondo, gli esseri umani suoi fratelli, ma lo fa con la mente offuscata dal delirio di un uomo che ha perso la ragione perchè si è posto ai margini più bui e neri della storia, lontano da Dio, ma non dal suo sguardo! Diventa un demiurgo che preso dallo sconforto e dal delirio di voler essere come Dio, esprime il suo segreto lamento, il suo tormento, la sua solitudine cosmica attraverso i suoni e le immagini del suo 'io' distorto e ferito dalla lontananza dal 'Centro'. Purtroppo non è possibile ripristinare la religione, Dio, la Creazione, il Mistero di Salvezza, tramite l'arte in senso lato, o la scienza o la tecnica, però il tentativo ha veramente qualcosa di eroico, perchè è immagine di un essere umano che disperatamente cerca di voler riannodare il filo spezzato, di voler nuovamente aprire i Cieli.

lunedì 20 febbraio 2012

Il potere di Gesù

Già da qualche settimana la Liturgia ogni giorno ci propone un episodio del Vangelo in cui Gesù guarisce un malato. Da ogni pagina dei Vangeli traspare la Divinità di Gesù, nelle sue parole, nei suoi silenzi ma soprattutto nelle sue opere. Gesù ha la capacità di guarirci da tutte le nostre malattie ed infermità, ma ha bisogno di noi per farlo, della nostra volontà e della nostra fede. L'espisodio di oggi, descritto nel Vangelo di Marco al capitolo 9 versetti 14 e seguenti, ci illustra chiaramente come Gesù, pur avendo il potere di guarire, indipendentemente dalla volontà di alcuno, perchè è Dio e può tutto, non lo fa senza la fede e la volontà di chiunque desideri essere guarito! Quindi Gesù ci tocca con le Sue Mani Divine, ma per guarirci permette a noi di toccarlo!!!!! Al padre che chiede la guarigione del figlio indemoniato dicendo a Gesù: "Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci" , il Signore risponde: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". Egli sposta l'attenzione da se stesso al padre che chiede e che deve avere fede! Quel 'se tu puoi!' sta ad indicare che Gesù può, può guarire sempre ed in ogni circostanza, ma poi dice che è necessaria la fede! Che è necessario toccarlo, entrare in Lui, lasciarci conquistare dalla Sua Bellezza, dal Suo Amore, entrare nel Suo Cuore per lasciarci guarire.  

domenica 19 febbraio 2012

Lectio Divina / 2

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1, 14). Il Verbo è la Parola, è Dio che prende forma mortale, che riempie di significato ogni parola dell'Antico e del Nuovo Testamento. Il Signore è presente nella Parola, è il 'Centro Vivo' di tutta la storia e dell'intera umanità. E' Gesù Cristo l'unica Parola Vivente, ieri, oggi e sempre! La sua incarnazione dà valore alla nostra natura umana ferita dal peccato originale. La sua incarnazione è un episodio avvenuto nella pienezza dei tempi, ma continua nella storia di ogni giorno. Gesù è presente nella storia, è Signore della storia. La sua incarnazione ci libera dalla nostra miseria, dal nostro peccato e ci rende capaci di ammirare di nuovo, come nuovi Adamo ed Eva, la bellezza della Sua Presenza! Se desideriamo vederlo, sentirlo, toccarlo, andiamo incontro al nostro prossimo, serviamolo con gioia e amore pensando di servire Lui. Però se non ci lasciamo abitare dalla Parola, da Gesù che viene ad abitare in noi con la sua carne ed il suo sangue, la nostra carità non sarebbe conforme al suo comandamento, sarebbe solo pura filantropia! Il Signore ci ha donato tutto, anche la sua vita e chiede tutto anche a noi. Il vero cattolico non può vivere di mezze misure! Come scrive San Giacomo Apostolo la nostra fede deve necessariamente essere supportata dalle opere:"Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta", e viceversa:" Vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?" (cfr Gc 2). Questo perchè il Signore ci ha donato un corpo ed uno spirito ed entrambi hanno esigenze che vanno soddisfatte:" infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta".(Gc 2,26)  

sabato 18 febbraio 2012

Lectio Divina

La 'lectio divina' è vivere la Parola seminata in noi dallo Spirito Santo. E' diventare Parola. E' accogliere la Parola di Dio come un dono. E' accogliere in noi il Signore stesso. Egli desidera ogni fibra del nostro corpo e della nostra anima. Desidera vivere in noi per guarirci da ogni infermità del corpo e dello spirito. Dio ama anche la nostra fragilità ma vuole redimerla e trasformarla e insegnarci a viverla nella pace, nella serenità e nella gioia, nella consapevolezza che siamo nelle Sue Mani e che Egli ci ama e si cura di noi con tenerezza e compassione. Diventare Parola è amare Dio e il prossimo, è desiderio di incontrare il Signore in ogni istante della nostra giornata, soprattutto nei Sacramenti. Se possiamo andiamo incontro al Signore nella Santa Messa ogni giorno per poterlo incontrare nella Santa Eucaristia e potarlo con noi nelle nostre azioni quotidiane e nei nostri dolori per ricevere  la forza ed il coraggio di portarli con Lui....

venerdì 17 febbraio 2012

Il profumo del pane



Il profumo del pane è intenso, gioioso, avvolgente. E'profumo di casa, di famiglia, di accoglienza, di fame saziata, di cuore donato, di amore condiviso, di unione indivisibile, di intima amicizia, di sicura vicinanza, di feconda speranza. Il profumo del pane, rievoca sogni mai dimenticati, speranze mai disattese e unioni mai spezzate. Il profumo del pane è il sapore intenso e ridondante della vita, è abbondanza di doni ricevuti, speranza di doni futuri, è vita ricevuta e donata, è profumo di vita vissuta.
Adriana culla in cuore un grande dolore ed una grande fede: Adriana è il profumo del mio pane!   

giovedì 16 febbraio 2012

Conche e canali



'Siate conche e non canali
riguardo ai doni spirituali,
canali riguardo ai beni materiali'.

Questo è l'insegnamento del beato Giuseppe Allamano la cui memoria cade oggi. Ci ha lasciato delle perle di vera e rara saggezza, che illuminano il cuore ad orientare il nostro cammino sulla via della santità. La santità che egli ci suggerisce di perseguire è la santità di cui parlava anche il beato Giovanni Paolo II: fare bene ogni cosa nell'ordinarietà! Perchè 'Dio è tanto nelle cose grandi come nelle cose piccole'.

Un breve profilo biografico del beato Giuseppe Allamano lo trovate QUI

mercoledì 15 febbraio 2012

Il mercoledi di Maria

Questo è il mercoledi di Maria. Maria ha esattamente 40 anni più  di me. Vado a trovarla ogni due settimane, appunto il mercoledi pomeriggio. Questo è il nostro giorno. Maria mi aspetta, tiene in caldo la teiera e mi prepara un buonissimo the, mi coccola con i biscotti e con le sue parole! Aspetto sempre con gioia il mercoledi di Maria.  Credo che il Signore mi abbia donato questo suo prezioso gioiello perchè io lo custodisca e possa godere della sua brillantezza. Maria è il mio arcobaleno, che colora di saggezza la mia vita, è il mio fiore profumato da dove, come piccola ape, attingo il nettare più dolce e prezioso. Maria è esperienza di vita; è amore, gioia, condivisione, fede, speranza, luce, grazia, preghiera, santità. Maria è la mia amica! 

martedì 14 febbraio 2012

Il cammino

Ieri, come di consueto ormai da un pò di tempo, mi sono recata a Torino per un appuntamento. Percorro a piedi, per circa mezz'ora, lo stesso corso, ma fino a ieri, l'ho sempre fatto solo in un unico senso. Ieri, invece, l'ho percorso anche nel senso inverso. Ebbene, quasi non riconoscevo la strada! Per rendermi familiare il cammino qualche volta mi voltavo indietro, per avere la prospettiva del corso dalla direzione che ero solita percorrere. Questo mio atteggiamento mi ha fatto riflettere molto. Mentre camminavo pensavo a come la nostra vita, somigli a questo procedere. Il cammino della vita è determinato solo da un'unica direzione, guardare sempre avanti è l'obiettivo! Anche la Sacra Scrittura ci insegna, nel personaggio della moglie di Lot, che non bisogna mai guardarsi indietro, cioè mai guardare al passato per restare fissati in esso e non vivere il momento presente. Eppure nella vita abbiamo bisogno di punti di riferimento, come facevo io che li riconoscevo solo se li avevo alle spalle. Il nostro punto di riferimento è Gesù Cristo, la sua Chiesa e le sue leggi, i santi, che prima di noi hanno percorso il sentiero della vita in modo perfetto. Pensavo alle diverse propspettive che può assumere una situazione che viviamo, un atteggiamento o un problema, e la soluzione da trovare, a volte, è diversa a seconda da quale angolazione e con quali argomenti li affrontiamo. Pensavo a quante volte si interpreta, diversamente dalle intenzioni, una parola, un gesto o un sentimento, solo perchè vengono osservati e vissuti solamente da un'unica prospettiva e direzione: la nostra. E così meditando ho raggiunto la meta, e siccome essa mi avrà rallentato il passo e dato la possibilità di guardare meglio dove dirigevo i miei passi, ho scoperto con mia grande gioia la casa dove ha abitato Pier Giorgio Frassati, che prima, passandovi in un'unica direzione, non avevo mai scorto!

   
Le foto sono pessime, ma avevo con me solo il cellulare!

lunedì 13 febbraio 2012

Nonna Teresa

Cara, adorata nonna, ero ancora in fasce e già i tuoi occhi di cielo mi amavano, le tue mani laboriose e sante mi accompagnavano nel cammino della vita. Sento ancora il profumo della tua vita trascorsa nella laboriosità silenziosa, nel nascondimento e nell'umiltà. Sento il calore del tuo amore che mi culla e mi riscalda. Sento il profumo del tuo operare tranquillo in casa. Sento il tuo gaio fischiettare mentre impasti, alle prime luci dell'alba, il pane o miei biscotti preferiti. Ti vedo ancora con le tue bellissime guance rosse riscaldate dal fuoco della legna scoppiettante nel forno. Come eri bella, nonna! Mi bastava guardarti, starti accanto ed ogni mia pena svaniva, sciolta come neve al sole. Mi piaceva perdermi nei tuoi meravigliosi occhi azzurri che tanto mi parlavano del Cielo! Quanta pazienza, quanto silenzio, quanto dolore, quanta umiltà, quanta fede, quanta forza, quanta generosità, quanta serenità in quegli occhi! Ora che sei in cielo la mia vita è più vuota, desidererei averti sempre, in ogni istante, accanto a me ed avvertire il tocco del tuo sguardo amoroso e benevolo su di me che vago pellegrina in cerca delle mie radici che, a volte, sento come strappate dal cuore, perchè tu non sei più qui, non sei più con me! Ma so che tu continui a guardarmi, ad amarmi, ad abbracciarmi, ad impastare il pane e i biscotti per me. So, per fede, che tu sei in cielo ed intercedi per me. Cara, cara e dolce nonna, il tuo nome mi muore sulle labbra, soffocato dal pianto. Il tuo ricordo mi è caro, perdonami se non riesco ad amarti così come Gesù adesso vuole che io faccia. Ti ha voluta con sè, ti ha tolta a me, ed io mi struggo ancora, dopo 29 anni che hai lasciato questo mondo, perchè non sei più qui con me. Mi manchi infinitamente. Tu sei carne della mia carne, sangue del mio sangue, sei le mie radici più profonde, sei il profumo dei miei sogni, la mia terra, il mio mare, la mia ancora. Prega per me.     

domenica 12 febbraio 2012

La compassione di Gesù

Le nostre mani sono sempre rivolte al Cielo: desideriamo toccare Dio! Entrare nel suo mistero più recondito. Anche Dio desidera toccare noi ed entrare dentro di noi, per amarci e guarirci. Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che guarisce un lebbroso: 'In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi purificarmi!". Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, sii purificato!". E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato'. (Mc 1,40-42). 
Come mi commuove la compassione di Gesù verso chi gli chiede la guarigione!
Gesù stende la mano: avrebbe potuto guarire il lebbroso anche senza toccarlo, invece Egli ama a tal punto da non avere 'paura' del contagio. Infatti Egli ama a tal punto l'essere umano e la sua natura di carne da prendere la stessa forma e la stessa carne. Quel lebbroso siamo noi con le nostre infermità e i nostri peccati. Non dobbiamo temere di gettarci ai piedi di Gesù per desiderare il tocco della sua mano, per desiderare di sentire la sua mano che ci accarezza e la sua voce che ci dice 'guarisci!'. Quante cose abbiamo da farci guarire! Ma non temiamo, Egli si è incarnato per questo, per essere tra noi, per camminare con noi ed affrontare i pericoli del mondo, per coccolarci, per riprenderci quando sbagliamo, per renderci capaci di ammirare ogni meraviglia, per insegnarci ad avere fiducia, a vivere e a morire in Lui. Gesù ci ama così come siamo, con i nostri peccati, i nostri limiti, le nostre infermità. Ci guarda e ha compassione di noi. Ma, come noi desideriamo essere toccati e guariti, anch'Egli desidera toccarci e guarirci. Spetta a noi chiedere: "Si vis, potes me mundare", ed Egli con gioia grande ci dirà: " Volo, mundare!". Con la consapevolezza nel cuore che Gesù desidera entrare in comunione di amore con noi, tutta la nostra vita, azioni, pensieri e parole, dovranno essere orientati solamente a Lui. Come ci dice San Paolo: "Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio". (Cor 10,31). Perchè siamo di Dio, opera perfetta d'amore delle sue mani. Siamo carne della sua carne, in virtù della sua Incarnazione, sangue del suo sangue in virtù della sua Passione.

E, come Dio opera ogni cosa per amore nostro, così noi dobbiamo operare ogni cosa per amore suo! Pensiamo all'amore di Cristo che si fa carne e sangue nel sacrificio della Santa Messa, per donarsi a noi, per venire a noi che lo mangiamo e lo beviamo! Pensiamo a questo Dio che si 'umilia' nella nostra carne per amore nostro, che amore, che amore, che amore.......Un amore che non riusciremo a comprendere fino in fondo, un amore folle, esclusivo, unico! Pensiamo e meditiamo. Come non corrispondere?  

sabato 11 febbraio 2012

XX giornata del malato


Oggi celebriamo la XX giornata del malato. Potrebbe sembrare un sadico inno alla malattia e al dolore. Invece è un omaggio d'amore e di riconoscenza ai tanti malati che portando sul corpo i segni della sofferenza di Cristo concorrono alla salvezza dell'intera umanità.
 Si è voluto legare questa data a Lourdes, al giorno in cui si celebra la memoria della Beata Vergine Maria apparsa in questo piccolo posto ai piedi dei Pirenei, perchè sin dall'inizio delle apparizioni a Bernadette, esso è diventato il luogo privilegiato per domandare grazie di guarigione alla Vergine Immacolata. Così Lourdes è diventato il posto col maggior numero di pellegrini al mondo! Luogo di guarigioni straordinarie fin dall'inizio!  

Lourdes è il luogo delle domande e delle risposte.

E' il luogo della sofferenza e della gioia.

E' il luogo del tormento e della pace.

 E' il luogo dove Dio ha steso la sua mano potente per rendersi visibile, per guarire le nostre iniquità, le nostre malattie, per lenire le sofferenze del corpo e dello spirito.

E' il luogo dove la santità si svela nel silenzio, nel dolore, nelle lacrime, nei corpi rattrappiti dell'umanità logorata dal tempo e dal peccato.

 E' il luogo dove Dio scrive la sua storia di redenzione con le lacrime dei suoi figli più sfortunati e privilegiati.

E' il luogo dove il dolore trova le sue risposte ed il suo significato più vero.

Porto ancora negli occhi e nel cuore questo luogo benedetto dalla sofferenza degli uomini e dall'amore di Dio.

Rivedo la miriade di carrozzine e barelle che accolgono corpi disfatti ed accartocciati, sorrisi appena accennati e sguardi colmi di speranza.
Sento ancora nel cuore il richiamo di quella grotta dove la Madre, l'Immacolata posò i suoi piedi per donare al mondo il suo sguardo, le sue parole, il suo amore.   

venerdì 10 febbraio 2012

Don Emilio Salatino

(MONUMENTO DEL BAMBINO NON NATO)

Don Emilio Salatino della parrocchia di Santa Lucia a San Giovanni in Fiore (Cs), fa suonare le campane a morto ogni volta che nel nosocomio locale viene abortito un bambino. Tutti i parroci dovrebbero imitarlo!
Mi chiedo soltanto fino a quando gli verrà consentito......

La scultura è di un giovane scultore slovacco, Martin Hudàcek, ed è stata inaugurata il 28 ottobre 2011 a Bardejovska Nova Ves.

Preghiera di un peccatore

                                          

Perdermi vorrei in Te, Signore,
nell'abisso arcano in cui vivi.                   
Travolto da impetuose onde             
sperduto naufrago
salvarmi può soltanto la tua potenza.
             Risucchiami e trascinami come marea              
in un delirio di suoni ammalianti             
nel profondo oceano azzurro del tuo Cuore,
nella limpida essenza del tuo mistero,
nel placido riposo della tua sapienza.
Inebriami di Luce e Verità,
scioglimi come cera
nel fuoco ardente del tuo Amore.
Sangue vermiglio d'Agnello Immolato,
riscattami ancora col tuo Olocausto.
Ridonami il perduto candore
dal male macchiato.
Inutile tuo servo sono
rudere umano cadente.
La tua misericordia è la mia Speranza.
AMEN
(2 marzo 1992)
per gentile concessione di Giovanni Mangano   

giovedì 9 febbraio 2012

In memoriam


Cara Eluana, mi piace ricordarti così col tuo bellissimo sorriso e la vita davanti a te tutta da scoprire e da vivere. Ma nel fiore degli anni ti sei ritrovata inchiodata ad un letto di dolore e di silenzio: bene prezioso per chi con amore ti assisteva. Capisco l'affanno e l'ambascia dei tuoi cari, il dolore di vederti muta, immobile, bisognosa di tutto; ne comprendo lo strazio durato anni: non si può accettare la vita che, invece di fiorire e profumare di giovinezza eterna, marcisce dentro l'alveo dell'oblio più silenzioso e cupo. Eppure tu eri viva! Presenza di Dio in mezzo a noi, fiore prezioso di limpido amore! Addormentata nel tuo letto ci offrivi, ogni giorno, la vita che non muore, la certezza della Presenza dell'Autore della vita, l'incanto dell'umiltà, la tenerezza del bisogno. Eppure sei stata uccisa: chiedevi solo cure, amorevole servizio e protezione. Il giorno della tua uccisione in me è morto qualcosa! Non ho sopportato l'idea che le persone che più avrebbero dovuto proteggerti ed amarti, invece, ti abbiano uccisa!
Il 9 febbraio 2009 ha trionfato la cultura della morte! Ho sperato e pregato fino all'ultimo che venissi salvata, ma neanche il presidente Napolitano ha voluto farlo. Lui avrebbe potuto ma non lo ha fatto! La tua morte è stata un trionfo mediatico, culturale, politico e medico. Mi vergogno per i miei colleghi che ti hanno lasciata morire di fame e di sete. Che ti hanno lasciata morire nel dolore e nella menzogna! Mi vergogno e ti chiedo perdono! Cara Eluana, prega per tutti noi. Prega per chi crede che dare la morte agli ammalati sia una conquista di civiltà. Prega affinchè si capisca che non esiste un diritto a morire, ma solo a vivere! 

mercoledì 8 febbraio 2012

Nella morsa del gelo


Siamo ancora nella morsa del gelo. L'altra notte la temperatura è scesa a -25 gradi e si sono congelati i tubi della caldaia che portano l'acqua calda in casa! Ho dovuto effettuare manovre rianimatorie di pronto soccorso per scongelarli e finalmente potermi lavare!!!!!
Attenzione continuate a vedere le altre foto solo se non soffrite particolarmente il freddo, perchè sono davvero da brrrrrrrrivido!






 



martedì 7 febbraio 2012

L'inchiostro di Dio


Siamo inchiostro per riempire le pagine del mondo delle Parole di Dio.
Siamo l'inchiostro che Dio usa per scrivere la storia del mondo. 
Siamo l'inchiostro che riflette i colori di Dio se ci lasciamo dipingere con il suo amore.  

lunedì 6 febbraio 2012

Scegliere la vita

Scegliere la vita, sempre. Quando ancora è informe nel grembo, quando muove i primi passi incerti, quando è ribelle alle leggi del cuore, quando non si piega alle leggi della natura, quando domina prepotentemente e quando, invece, è debole fiammella, quando è stanca, quasi spenta, quando è malata e sofferente, quando è vecchia e sola. Scegliere la vita, sempre, anche quando ci costa fatica, quando ci impegna fin oltre le nostre forze, quando ci fa piangere tutte le lacrime del cuore, quando ci schiaccia con carico insopportabile, quando scopre tutti i nostri limiti, quando richiede tutto da noi, anche la nostra stessa vita.
Sono un medico, ho visto spesso il dolore. Ho guardato spesso il dolore scolpito nella carne e negli occhi dei miei malati. Ho accompagnato spesso il dolore fino all'ultimo respiro; ho accompagnato spesso il dolore oltre la soglia dell'ultimo respiro, lì dove non v'è più dolore, nè pianto, nè tristezza. Ho stretto spesso una mano per alleviare il dolore, ho piegato spesso le ginocchia nell'impotenza, ma non mi sono mai abituata al dolore degli altri. Mi schiaccia, mi fa piangere, mi interroga, mi coinvolge. Non posso farne a meno. Il dolore degli altri mi penetra, come spada, fin nell'anima, mi ferisce, mi fa sanguinare; ma non posso fare a meno di guardare gli occhi di chi soffre e desiderare di immergermi dentro, per capire, alleviare, asciugare lacrime.... 
Non è facile, mi abituo al mio dolore ma non a quello degli altri. Sarebbe più facile voltare lo sguardo altrove, ma non posso e non voglio. Si parla di aborto, di eutanasia, proprio perchè il dolore ci schiaccia, ci fa paura, ci chiama in prima persona. La soluzione non è cercare di cancellarlo, ma guardarlo negli occhi ed affrontarlo con coraggio, o per lo meno, come meglio possiamo. Guardiamo Gesù, quanto ha sofferto per amore nostro; guardiamo Maria, alla quale il Signore non ha risparmiato alcun dolore nella vita: è stata una rifugiata, ha perso il Figlio, ha provato il dolore della vedovanza, ha bevuto tutto il calice della sofferenza e dell'amarezza della vita. Guardiamo a lei che ha continuato a dire sempre il suo 'si'. E quando non riusciamo a capire, ad accettare, pieghiamo le ginocchia e preghiamo.......   

domenica 5 febbraio 2012

XXXIV giornata mondiale per la vita

Le letture della Santa Messa di oggi ci introducono nel mondo di Dio, così come ogni parola che è scritta nel Sacro Libro. San Paolo dice: "Tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io" (Cor 9, 23). Queste parole sono molto illuminanti. San Paolo ci apre l'orizzonte di Dio, ma in modo particolare ci mostra le Sue Mani aperte che desiderano donarci ogni grazia e benedizione. Diventare partecipe del Vangelo. Queste parole mi sono risuonate nella mente e nel cuore per tutta la giornata; noi, così come siamo, con i nostri peccati, difetti, limiti, santità, siamo parte viva del Vangelo. Siamo i Magi, Erode, Giovanni Battista, Pietro, Giacomo, Giovanni, Giuda, il Samaritano, il figliol prodigo, il centurione romano, il cieco nato, Lazzaro, Marta e Maria, la Samaritana, la figlia di Giairo, Zaccheo, la donna Cananea, i due ladroni, il pubblicano ed il fariseo, lebbrosi, indemoniati e paralitici.....
Il Signore Gesù ci guarda e ci ama, prende su di sè le nostre infermità e ci guarisce. Ci dona la vita e con la sua vita, morte e risurrezione ci insegna a vivere, a donare la vita e ad accoglierla.


“Mi associo ai Pastori della Chiesa in Italia nell’affermare che la vera giovinezza si realizza nell’accoglienza, nell’amore e nel servizio alla vita”. (Sua Santità Benedetto XVI all' Angelus di oggi)

venerdì 3 febbraio 2012

Ancora neve

Cade la neve
Sui campi e sulle strade
silenziosa e lieve
volteggiando, la neve
cade.

Danza la falda bianca
nell'ampio ciel scherzosa,
poi sul terren si posa,
stanca.

In mille immote forme
sui tetti e sui camini
sui cippi e sui giardini,
dorme

Tutto d'intorno è pace,
chiuso in un oblio profondo,
indifferente il mondo
tace.
Tace.                                        (Ada Negri)                         










 

giovedì 2 febbraio 2012

Società in frantumi

L'Italia sta cadendo a pezzi, la società sta cadendo in frantumi. Il governo Monti sta contribuendo in modo determinante allo sfascio dell'ordine sociale. I giorni scorsi sono stati di grande fibrillazione per molte categorie, tra cui anche la mia. Il governo ha approvato delle misure contro la crisi (così dicono i politici), che non solo sono insufficienti, inopportune e fortemente destabilizzanti ma creano un clima di incertezza e di sfiducia tali da fare di ogni cittadino un nemico pubblico! HOMO HOMINI LUPUS: è la massima che in questi giorni mi frulla nel cervello. La caccia all'evasore è cominciata! Ogni cittadino che possiede una bella macchina è un evasore fiscale! Questo è il primo messaggio che è arrivato nelle case degli Italiani attraverso la campagna televisiva anti-evasione che da mesi ci viene propinata, in modo molto disgustoso, dai canali RAI. Perchè invece non parliamo dei milioni di euro, che i cittadini pagano regolarmente al fisco, e come vengono spesi dal nostro governo? Perchè non parliamo dei veri parassiti della politica che si ingrassano a furia di priviliegi? Perchè non parliamo delle baby-pensioni, o di quelle d'oro? Perchè non parliamo dei milioni di aborti che il servizio sanitario nazionale paga con i soldi dei contribuenti? Di questo passo si potrebbe continuare all'infinito, perchè l'Italia è un pozzo senza fondo, una voragine che tutto ingoia e trita.....
E' proprio di ieri la notizia che il ministro Fornero, parlando alla Commissione affari istituzionali e lavoro della Camera, ha espresso il suo impegno nel far si che l'omosessualità non sia più discriminata. Ebbene, questo governo tecnocratico ha finalmente gettato la maschera! Un governo tecnocratico vero e proprio non può esistere e questo governo ce ne sta dando la prova. Le scelte fatte sono scelte apertamente di sinistra, e della peggiore, quindi ideologiche, culturali e politiche. Anche questo governo cercherà di sovvertire l'ordine sociale e naturale delle cose. A tal proposito leggete questo articolo de la BQ. E per farvi un'idea del clima che si respira in questi giorni leggete questo articolo e ancora quest'altro interssantissimo articolo di Mario Palmaro dal titolo  'prove di stato di polizia'

mercoledì 1 febbraio 2012

Essere o apparire?

Medito su INTERNET. Che valore ha per ciascuno di noi e cosa ci aspettiamo dalla comunicazione tramite la rete. Siamo davvero sinceri quando scriviamo? Siamo davvero noi stessi o cerchiamo di apparire diversi, migliori di quello che realmente siamo? Io non riesco a credere che, chi scrive, si possa celare talmente tanto, da voler dare un'idea diversa di sè!  Credo nella sincerità delle persone, nell'amicizia, nell'affetto. Credo che dietro le parole che si scrivono ci siano persone con il grande desiderio di comunicare se stessi agli altri e di comunicare con gli altri. Credo nelle persone che sanno amare, dare un sorriso, una stretta di mano. Internet, è vero, potrebbe essere una trappola (spero di non incontrare mai persone false e tendenziose!), ma può anche essere una grande opportunità per costruire amicizie, affetti, rapporti umani sinceri e concreti.....